SINDACATO ITAMIL: memorandum per il Ministro della Difesa e il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito - Al centro di tutto c'è il personale militare e le loro famiglie, non solo l'acquisto delle armi".

08.04.2024

Palermo, 8 aprile 2024 - ITAMIL il primo Sindacato dell' Esercito ha recentemente intensificato la sua azione a tutela dei diritti dei militari italiani, attraverso l'invio di una serie di lettere (PEC) alle massime autorità militari e politiche del paese, tra cui il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo d'Armata Carmine Masiello.

La prima delle quattro lettere inviate dal Sindacato ITAMIL Esercito sollecita l'apertura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro del Comparto Difesa-Sicurezza, mettendo in evidenza le difficoltà economiche e professionali affrontate dal personale militare, in particolare a causa dell'inflazione e delle disparità rispetto ai pari grado nel Comparto Sicurezza.

La seconda lettera affronta le gravi carenze nelle condizioni alloggiative dei militari, con speciale enfasi sulla caserma Morelli di Popolo, dove il personale impegnato nell'operazione "Strade Sicure" vive in condizioni inadeguate, che vanno dalla presenza di muffa a servizi igienici insufficienti, pregiudicando la loro sicurezza e capacità operativa.

La terza comunicazione si concentra sulla precarietà della situazione dei VFP1 (Volontari in Ferma Prefissata di un anno), a causa di vincoli di bilancio che impediscono il rinnovo delle rafferme, compromettendo il futuro di questi giovani soldati e gli investimenti fatti nella loro formazione.

La quarta lettera rappresenta una diffida che porta ribadisce le preoccupazioni già espresse in precedenza,la richiesta di creare un osservatorio per monitorare gli effetti post vaccinazione COVID-19 e delle VACCINAZIONI obbligatorie per le missioni all' estero. Il Sindacato evidenzia la necessità di seguire attentamente le eventuali conseguenze a lungo termine.

Sindacato ITAMIL Esercito sottolinea inoltre la problematica legata alle prove fisiche per il personale oltre i 45 anni di età, chiedendo l'esclusione di questi militari dalle prove valutative, in considerazione delle sfide fisiche aggiuntive che possono derivare da un servizio prolungato. Tale richiesta non intende eliminare l'attività fisica regolare, ritenuta essenziale, ma soltanto le prove valutative che potrebbero non tenere conto delle condizioni fisiche legate all'età avanzata.

La diffida mette in luce anche le pressioni subite dal personale a causa di prove fisiche imposte senza la possibilità di riprese, aumentando lo stress e l'ansia tra i militari. Il Sindacato fa sapere che, in assenza di un riscontro positivo e in caso di eventi avversi, potrebbe ritenere responsabili i comandanti delle unità di base per la mancata tutela dei propri sottoposti e si riserva di portare la questione all'attenzione delle autorità competenti.

Per questo motivo il Sindacato ha messo a tutela tutti gli iscritti con lo scudo legale della " Business Card" con un Plafond fino a 20.000 euro in materia Penale, Civile, Medicina Legale, Infortunistica, Amministrativa, ecc.

Con queste azioni, ITAMIL Esercito si conferma un punto di riferimento importante nella difesa dei diritti dei militari, dimostrandosi un libero interlocutore determinato e pronto a ogni azione legittima per sostenere le battaglie dei militari in termini di condizioni lavorative, sicurezza, equità contrattuale e prospettive di carriera.

In un momento in cui le sfide per la sicurezza nazionale e internazionale richiedono forze armate affidabili e motivate, l'azione del Sindacato ITAMIL Esercito per il benessere e il riconoscimento dei militari diventa cruciale e riflette la crescente consapevolezza dell'importanza di curare il benessere di chi serve il paese.

Liberi dal Palazzo!

In difesa degli ULTIMI!