COMUNICATO STAMPA - COMITATO REGIONALE LOMBARDIA

10.01.2021

NASCITA DEL COMITATO REGIONALE LOMBARDIA ITAMIL

Stride e non poco, la differenza che c'è tra gli anni "di vita" dell'Esercito Italiano e i giorni trascorsi dalla nascita del neo sindacato militare, riconosciuto dal Ministero della Difesa il 2 novembre 2020.

A partire dal 1861, nascita del Regno d'Italia, si decise la trasformazione del Regio Esercito da Armata Sarda a Esercito Italiano. Nel 2020, veniva riconosciuto il nuovo sindacato militare, denominato "ITAMIL Organizzazione Sindacale Italiana dei Militari".

Viviamo in un delicato momento in cui il nostro Paese, come l'intera comunità internazionale, sta affrontando una battaglia a un nemico invisibile, chiamato covid-19.

Questo momento storico ha messo in ginocchio l'intera umanità, che ci ha riportati ad essere più solidali e coesi.

Non è facile, infatti, per ognuno di noi, che indossa la divisa, rendendoci organi-individui al servizio dello Stato e della Patria, affrontare con lucidità e pragmatismo questo momento, spesso mettendo da parte i nostri incarichi primari per far fronte a necessità straordinarie e prestarci a misure d'emergenza.

Donne e uomini delle Forze Armate sono state/i, e sono tutt'ora impegnate/i su vari fronti, come, ad esempio, quello di garantire la sicurezza ai cittadini. Non si può non menzionare un'ardua esperienza a favore dell'Italia, fatta dalle nostre truppe durante il caricamento e il trasporto dei feretri delle vittime del covid-19.

Solo uno dei tanti esempi di supporto, ma, indubbiamente, tra i più indelebili della nostra storia.

Aiutare la comunità, supportarla in caso di emergenze e occuparci della sicurezza del territorio sono i compiti principali che l'Esercito Italiano svolge quotidianamente e che la società e l'opinione pubblica riconosce.

Ma chi tutela i nostri soldati?

Non solo queste situazioni estreme sono da attenzionare, in particolare va posto in risalto la regione Lombardia che ha pagato e sta pagando uno scotto altissimo, cagionato dalla pandemia, dove molti reparti assieme al nostro personale si è mobilitato.

È necessario partire dall'offrire supporto e assistenza, in primis, ai militari che svolgono servizio in una regione, da dove sono partite le richieste di ausilio.

È il momento di ascoltarli, di esaminare le loro difficoltà, le loro problematiche, rappresentando e difendendo i loro diritti.

Esistono, nel normale svolgimento delle nostre giornate e mansioni, migliaia di situazioni che necessiterebbero essere portate alla luce e, successivamente, regolamentate. Partendo, ad esempio, dai ricongiungimenti familiari, dai trasferimenti del personale fino ad arrivare ai riconoscimenti delle cause di servizio, passando anche ad affrontare il futuro dei volontari dell'esercito (e a questo proposito vi rimando all'interessantissima serie di incontri che si svolgeranno a partire dal 14.01.2021 ore 18.30 in diretta Facebook).

Siamo consapevoli che vanno anche prese di petto le tante forme di ingiustizie alle quali soventemente molti militari sono vittime e che, pertanto, necessitano di una tutela concreta.

Uno degli scopi di questo sindacato è istituire un canale comunicativo tra le parti, ovvero tra il datore di lavoro e i dipendenti da noi rappresentati. Affinché si possa raggiungere tale obiettivo, occorre impegno e costanza perché le belle frasi si tramutino in fatti.

E non solo per tutelare ciascuno di noi, che quotidianamente, indossa la divisa, ma anche per mantenere e, anzi, portare in alto l'onore e il decoro delle Forze Armate.