Girolamo Foti (Sindacato Itamil Esercito) - Il libro del Generale Vannacci - Perché la vittima è il Generale, ma i riflettori si spengono quando le vittime sono "Volontari, Graduati, Sergenti o Marescialli"? Come al solito, esistono vittime di serie A e B
Girolamo Foti (Sindacato Itamil Esercito) - Il libro del Generale Vannacci - Perché la vittima è il Generale, ma i riflettori si spengono quando le vittime sono "Volontari, Graduati, Sergenti o Marescialli"? Come al solito, esistono vittime di serie A e di serie B.
In questi giorni, stiamo leggendo attentamente un'infinità di articoli e dichiarazioni a favore e contro il Generale Vannacci e il suo libro. Secondo il mio personale punto di vista, contiene un cocktail di banalità da bar, forse amplificate in maniera strumentale ed ossessiva a causa della solita guerra tra fazioni. Lo afferma il Segretario Generale Girolamo Foti del Sindacato Itamil Esercito.I Foti prosegue dicendo, "Non escludo che la vicenda offra seri spunti di riflessione sulla libertà di critica nei confronti dei militari, un argomento che diviene rilevante solo oggi perché la vittima è il Generale. Ma i riflettori si spengono quando le vittime sono "Volontari, Graduati, Sergenti o Marescialli". Come al solito, esistono vittime di serie A e di serie B, a differenza del Generale che tratta la sua personale dottrina di pensiero. A pagare le conseguenze delle loro battaglie per il ruolo di rappresentanti eletti del personale sono quei colleghi che rilasciavano interviste per denunciare le condizioni alloggiative dei militari impiegati all'Expo di Milano, con atti di monitoraggio sui profili dei militari reazionari a determinate condizioni. Ci sono state indagini nel passato, incluso un processo a Verona, nei confronti di un delegato Cocer dell'Esercito, per la sola colpa di aver criticato energicamente l'operato di un reparto dello Stato Maggiore della Difesa riguardo a alcuni pagamenti che la categoria dei Sergenti attendeva. Inoltre, c'è stata una "caccia" al dirigente del Sindacato Itamil Esercito che ha osato segnalare una circolare relativa all'attività addestrativa notturna non retribuita con straordinari. Non da ultimo, c'è stata la mia nota vicenda, in cui sono stato processato per aver esercitato il mio diritto di critica nei confronti di alcuni superiori e punito fino al repentino abbassamento delle valutazioni caratteristiche nella media, coincidendo con le mie battaglie a favore dei diritti sindacali. E la valorizzazione economica e professionale dei miei rappresentati è stata compromessa. Un tale processo ha comportato un costo significativo per i contribuenti italiani, anche a causa del grande numero di caserme dei Carabinieri incaricate a livello nazionale di indagini casa per casa sui commentatori dei miei post su Facebook. Quest'indagine e il processo sono durati dal 2015 al 2019 e si sono conclusi con la mia totale assoluzione dal Tribunale Militare di Napoli. Tuttavia, essendo stato rinviato a giudizio durante il concorso straordinario per il passaggio al ruolo di Maresciallo ex 958, mi è stata negata l'opportunità di partecipare a tale concorso. I responsabili di questo processo non hanno subito alcuna conseguenza amministrativa o disciplinare. Di recente, sono stato vittima di un pettegolezzo di palazzo tra due alti dirigenti: uno registrava e l'altro raccontava episodi non veritieri su di me, almeno stando a quanto ho letto dalle trascrizioni in mio possesso ricevute dal Tribunale Militare di Roma. Purtroppo, il Generale Vannacci probabilmente pagherà (io ovviamente mi auguro di no) per ciò che i non dirigenti subiscono quotidianamente e che non godono della stessa notorietà del Generale ora sotto i riflettori. Auspico che non ci siano trattamenti differenziati da parte delle autorità giudiziarie e disciplinari e che la questione della libertà di critica venga chiarita per tutti, dal Caporale al Generale senza distinzione di grado.
Il Segretario Generale
Girolamo Foti