Itamil Esercito: Non fatevi ingannare! La verità sul contratto 2022/2024.
"Un contratto che mortifica il sacrificio dei servitori dello Stato e conferma, purtroppo, le previsioni del Sindacato Itamil Esercito".
Dal 2023 abbiamo sperato in un accordo che risolvesse molte ingiustizie, come la disuguaglianza nel pagamento degli straordinari tra il personale militare e le Forze di Polizia. Invece, ci troviamo di fronte a una realtà che non possiamo accettare.
Tra i "Sindacati Militari" c'è chi difende il "Compenso forfettario di guardia", mentre Itamil Esercito ne chiedeva l'abolizione, ritenendo che ogni ora di lavoro debba essere retribuita in base a ciò che si matura.
Itamil difende la famiglia e i diritti del personale: abbiamo proposto soluzioni concrete per venire incontro ai militari pendolari, come "l'introduzione della settimana corta con abolizione del venerdì" attraverso l'auto compensante dal lunedì al giovedì, lo "smart working" e del "Cloud working", ma ci troviamo di fronte a certi Sindacati Militari che si oppongono a queste misure.
Gli stipendi dei militari escono umiliati da questo contratto: dopo tre anni di attesa, il risultato è un aumento di soli 100 euro nel 2024, con un anticipo del contratto che dovrà essere in parte restituito nel 2025.
Non solo, i due anni di vacanza contrattuale valgono appena 15 euro al mese, mentre il costo della vita cresce senza tregua.
Invece di affrontare le vere problematiche, alcune sigle sindacali esaltano questo contratto definendolo un successo.
Parlano di incrementi per le indennità di lancio e per i mitraglieri di bordo ? pochi spiccioli.
Parlano di incrementi per le indennità di aeronavigazione ? senza spiegare l' illogica distribuzione delle risorse. L'aeronavigazione dovrebbe essere calcolata in base agli anni effettivamente svolti nelle aviotruppe, tenendo conto del grado e dell'anzianità di servizio.
Un sistema equo deve riconoscere l'impegno e le competenze di tutti, senza privilegi che penalizzano i militari più esperti e operativi.
Itamil Esercito denuncia con fermezza questa narrazione fuorviante e si dissocia dalla campagna mediatica di alcune sigle, che sembrano fare eco al vecchio sistema del Cocer.
Non accettiamo che si prendano in giro i colleghi.