Lavoro: "Riequilibrare per Rafforzare: Coraggiose Innovazioni per un Esercito più Dinamico ed armato."
Alla Premier On. Giorgia Meloni, al Ministro della Difesa On. Guido Crosetto, al Vertice militare dell'Esercito, noi del Sindacato Itamil Esercito lanciamo un appello: prima di investire in nuovi armamenti, è necessario intraprendere azioni innovative e audaci per rafforzare il nostro Esercito.
Proponiamo un riequilibrio tra l'Esercito e le Forze di Polizia, la creazione di una Military Police, la costituzione della Riserva Nazionale, la fusione delle Forze di Polizia in un unico Corpo, la smilitarizzazione della Guardia di Finanza e la riforma dei Tribunali Militari e dei Codici Militari.
Il Sindacato Itamil Esercito è determinato ad affrontare le sfide future, sia in Italia che all'estero, e a ristabilire un equilibrio tra l'Esercito e le Forze di Polizia.
La legge Di Paola e il nuovo modello Difesa 244 hanno portato a una riduzione significativa del nostro Esercito, tanto in termini di organico quanto di infrastruttura, provocando l'invecchiamento del personale, turni estenuanti e palesi disuguaglianze con le forze di Polizia.
Mentre si richiedono più risorse e personale per i 306.000 operatori della sicurezza, il nostro Esercito, con soli 96.000 soldati, deve garantire i servizi e la vigilanza nelle caserme e nelle infrastrutture militari, assistere nelle emergenze nazionali e partecipare alle normali attività di addestramento.
Il personale dell'Esercito è esausto, deluso e invecchiato, attendono dal 2010 un serio provvedimento concreto in materia di specificità.
Occorre investire in nuovi armamenti, è necessario ovviamente un intervento deciso sul bilancio dell'Esercito.
È fondamentale riportare l'Esercito a almeno 150.000 soldati, avviare iniziative legislative come la costituzione di una "Military Police" e unificare le Forze di Polizia in un unico Corpo di Stato.
Per supportare il personale impiegato nelle missioni di pace e per coprire la vigilanza interna e le eventuali emergenze, si propone la costituzione di un Corpo della Military Reserve, composto da militari in pensione, in ausiliaria, ex militari e civili che su base volontaria accettano di essere richiamati, con adeguate coperture economiche, assicurative e garanzie lavorative.
In conclusione, è essenziale intervenire sulla riforma dei codici militari e dei Tribunali Militari.
È necessario ridurre i costi dei Tribunali Militari e creare una Sezione a Roma interna nei Tribunali ordinari.
Questo cambiamento potrebbe portare importanti risparmi di spesa ma soprattutto addetti, cancellieri, procuratori e magistrati di altissimo profilo professionale a supporto dei Tribunali in prima linea contro le mafie e la camorra in Campania, Calabria e Sicilia, che attualmente lamentano forti carenze organiche.
Oltre il rientro di Militari, Carabinieri e Finanzieri nelle rispettive caserme.
Abbiamo fiducia che questo governo abbia la forza, i numeri per rinnovare la difesa, rendendola efficiente, moderna e soprattutto operativa.
Siamo consapevoli che la responsabilità del nuovo modello difesa non è solo dei politici ma anche di quei vertici militari del passato che agivano con forza con i deboli e mostravano debolezza di fronte ai potenti.
Ricordiamo con un sorriso sulle labbra e con l'arma in spalla, con orgoglio e con dedizione, il nostro dovere.
Ora più che mai, è tempo di agire.