ITAMIL-ESERCITO: Le nostre proposte sul DDL S.1893 inviate al Presidente e membri della Commissione Difesa.
ITAMIL-ESERCITO: Le nostre proposte sul DDL S.1893 inviate al Presidente e membri della Commissione Difesa.
Alla cortese attenzione del
Presidente e membri della IV^ Commissione Difesa del Senato della Repubblica.
Nel porgerle i ringraziamenti per
l'occasione concessa al nostro Sindacato, sentiamo il dovere di rappresentarvi in
maniera sintetica le nostre dieci proposte in merito al disegno di legge sul
sindacato dei Militari.
In
premessa
Tutti noi abbiamo l'obbligo
morale di metterci dentro l'impegno, lo spirito, la volontà di mantenere le
promesse di libertà e democrazia scritte dei padri fondatori della nostra Costituzione,
il loro senso di responsabilità.
L'art. 52, a proposito delle Forze
Armate, riporta quanto segue: 'l'ordinamento
delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica'.
Dietro a ogni articolo di
questa costituzione, ci sono dei caduti combattendo, fucilati, impiccati,
torturati, morti di fame nei campi di concentramento, defunti essi hanno dato
la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa
carta.
Tutti noi abbiamo l'obbligo
morale di difendere con ogni gesto quotidiano la nostra carta dei diritti.
La sentenza 120 del 2018 della
Corte Costituzionale ha sancito, una volta per tutte, che anche ai militari è
riconosciuto il diritto di associarsi in Sindacati a tutela dei propri
interessi collettivi e soggettivi.
Riteniamo altresì, noi del
Sindacato ITAMIL che diversi aspetti della proposta di legge DDL S.1893 vanno
rivisti al fine di garantire un'adeguata tutela dei diritti dei lavoratori
militari e le lavoratrici militari nel rispetto dei principi costituzionali del
nostro paese.
Le nostre proposte:
- Che
non vi sia il preventivo assenso ministeriale per la costituzione dei sindacati
e della verifica. Sostituita con la sola comunicazione al Ministero della
Difesa.
- Riteniamo
importante che le relative controversie in tema di tutele per condotte
antisindacali siano di competenza del Giudice del Lavoro a quello
Amministrativo.
- Inserire
tra le previsioni normative della proposta di legge la possibilità di creare fusioni e/o federazione tra i
sindacati, al fine di garantire il raggiungimento del numero idoneo consentito
alla rappresentatività necessaria.
- Concessione
a tutti i sindacati militari che ne faranno richiesta di un locale dell'amministrazione
adibito all'attività sindacale a livello locale, regionale e nazionale (sulla
falsa riga dei locali destinati attualmente alle varie associazioni "militari"
a carattere culturale riconosciute dalla Difesa ).
- Eliminazione
dell'imposizione in termini numerici o percentuali a seconda della categoria dei
lavoratori militari ed evitare ogni limitazione del proprio diritto di
rappresentanza e partecipazione al sindacato attraverso la percentuale massima
degli iscritti di una specifica categoria dei lavoratori e le lavoratrici "militari".
- I
termini della durata del mandato non possono essere oggetto di limitazioni pertanto
occorre garantire la massima libertà e autonomia dei sindacati militari nel
rispetto dei principi democratici indicati dalla nostra costituzione.
- Si
ritiene inopportuno, antidemocratico è ingiustificato qualsiasi articolato che non
permetta ai sindacati militari di non poter accettare donazioni, creando
disparità di trattamento con gli esistenti sindacati civili e delle forze di
Polizia.
- Si
ritiene discriminatorio e antidemocratico impedire il diritto del proprio
esercizio di rappresentanza sindacale per coloro che hanno ottenuto sanzioni di
stato "disciplinari" dal proprio datore di lavoro.
- Inserire
una norma di salvaguardia che garantisca al rappresentante sindacale a
qualsiasi livello di poter esercitare il proprio diritto di rappresentanza
senza essere oggetto di trasferimenti in altre sedi.
- Uniformare
l'attuale proposta di legge sui diritti sindacali dei Militari a quella già in
vigore con i colleghi della Polizia di Stato.
Conclusioni
E' opportuno fare una legge
epocale "giusta" per i lavoratori e le lavoratrici "militari" puntando ad un
adeguato modello sindacale autonomo capace di avere una diretta collaborazione
con l'amministrazione e di conseguenza con il personale.
Distinti saluti
Roma
26/11/2020
Il Segretario Generale
Girolamo Foti
In premessa
Tutti noi abbiamo l'obbligo morale di metterci dentro l'impegno, lo spirito, la volontà di mantenere le promesse di libertà e democrazia scritte dei padri fondatori della nostra Costituzione, il loro senso di responsabilità.
L'art. 52, a proposito delle Forze Armate, riporta quanto segue: 'l'ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica'.
Dietro a ogni articolo di questa costituzione, ci sono dei caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, defunti essi hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta.
Tutti noi abbiamo l'obbligo morale di difendere con ogni gesto quotidiano la nostra carta dei diritti.
La sentenza 120 del 2018 della Corte Costituzionale ha sancito, una volta per tutte, che anche ai militari è riconosciuto il diritto di associarsi in Sindacati a tutela dei propri interessi collettivi e soggettivi.
Riteniamo altresì, noi del Sindacato ITAMIL che diversi aspetti della proposta di legge DDL S.1893 vanno rivisti al fine di garantire un'adeguata tutela dei diritti dei lavoratori militari e le lavoratrici militari nel rispetto dei principi costituzionali del nostro paese.
Le nostre proposte:
- Che non vi sia il preventivo assenso ministeriale per la costituzione dei sindacati e della verifica. Sostituita con la sola comunicazione al Ministero della Difesa.
- Riteniamo importante che le relative controversie in tema di tutele per condotte antisindacali siano di competenza del Giudice del Lavoro a quello Amministrativo.
- Inserire tra le previsioni normative della proposta di legge la possibilità di creare fusioni e/o federazione tra i sindacati, al fine di garantire il raggiungimento del numero idoneo consentito alla rappresentatività necessaria.
- Concessione a tutti i sindacati militari che ne faranno richiesta di un locale dell'amministrazione adibito all'attività sindacale a livello locale, regionale e nazionale (sulla falsa riga dei locali destinati attualmente alle varie associazioni "militari" a carattere culturale riconosciute dalla Difesa ).
- Eliminazione dell'imposizione in termini numerici o percentuali a seconda della categoria dei lavoratori militari ed evitare ogni limitazione del proprio diritto di rappresentanza e partecipazione al sindacato attraverso la percentuale massima degli iscritti di una specifica categoria dei lavoratori e le lavoratrici "militari".
- I termini della durata del mandato non possono essere oggetto di limitazioni pertanto occorre garantire la massima libertà e autonomia dei sindacati militari nel rispetto dei principi democratici indicati dalla nostra costituzione.
- Si ritiene inopportuno, antidemocratico è ingiustificato qualsiasi articolato che non permetta ai sindacati militari di non poter accettare donazioni, creando disparità di trattamento con gli esistenti sindacati civili e delle forze di Polizia.
- Si ritiene discriminatorio e antidemocratico impedire il diritto del proprio esercizio di rappresentanza sindacale per coloro che hanno ottenuto sanzioni di stato "disciplinari" dal proprio datore di lavoro.
- Inserire una norma di salvaguardia che garantisca al rappresentante sindacale a qualsiasi livello di poter esercitare il proprio diritto di rappresentanza senza essere oggetto di trasferimenti in altre sedi.
- Uniformare l'attuale proposta di legge sui diritti sindacali dei Militari a quella già in vigore con i colleghi della Polizia di Stato.
Conclusioni
E' opportuno fare una legge epocale "giusta" per i lavoratori e le lavoratrici "militari" puntando ad un adeguato modello sindacale autonomo capace di avere una diretta collaborazione con l'amministrazione e di conseguenza con il personale.
Distinti saluti
Roma 26/11/2020
Il Segretario Generale
Girolamo Foti