Sindacato Itamil Esercito: Condividiamo alcune idee del Ministro della Difesa On. Guido Crosetto in materia di riserva, specificità e nuove risorse per la Difesa.
Apprezziamo il sostegno del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Gen. C.A. Pietro Serino alle comunicazioni a favore dei sindacati militari, ma nutriamo profonde perplessità riguardo alle risposte del Primo Reparto di Stato Maggiore dell'Esercito, a firma del Gen. Div. Gaetano Lunardo.
Esprimiamo grande soddisfazione per le nostre proposte che si allineano a quelle del Ministro Crosetto riguardo la specificità e la riserva (https://www.itamil.org/l/lavoro-riequilibrare-per-rafforzare-coraggiose-innovazioni-per-un-esercito-piu-dinamico/).
Auspichiamo che questa riserva sia su base volontaria e che si prevedano incentivi per chi partecipa.
È importante precisare che la Costituzione italiana, all'articolo 11, ripudia la guerra come principio; quindi, la Riserva interviene in missione di pace o per le varie emergenze nazionali.
Suggeriamo, sul modello dei Carabinieri con la Forestale, di far assorbire all'Esercito la "Protezione Civile" e di avviare un processo di professionalizzazione costituito da veterani e volontari dell' esercito, e di istituire, in ambito difesa, la "Military Police".
Il Sindacato Itamil Esercito è pronto a contribuire alla realizzazione concreta della specificità del settore della difesa e sicurezza, che deve comprendere non solo doveri, già ampiamente previsti, ma anche e soprattutto adeguate pensioni, opportunità occupazionali per i Volontari dell'Esercito, l'avvio del principio di eguaglianza di trattamento con le forze di polizia in materia di straordinari, fesi, buoni pasto,benefits.
Pur essendo critici, come nel caso dell'insufficiente previsione del recupero dell'inflazione nel rinnovo contrattuale, il Sindacato Itamil Esercito è sempre propositivo e disponibile a partecipare con le proprie iniziative uniche al miglioramento economico e sociale dei militari.
Il Sindacato Itamil Esercito esprime soddisfazione al Capo e al Sottocapo dello Stato Maggiore dell'Esercito per l'impegno profuso nella campagna di informazione e promozione nei confronti dei Sindacati nelle caserme. Tuttavia, questo sforzo non sembra essere stato del tutto recepito.
Ad esempio, non siamo soddisfatti delle risposte fornite dal Capo del Primo Reparto dello Stato Maggiore dell'Esercito, il Gen. Div. Gaetano Lunardo, le cui risposte su atti e documenti del personale ci sembrano troppo rigide.
Non riusciamo a comprendere perché, da un lato, il Capo dello Stato Maggiore dell'Esercito ci autorizzi a incontrare il DIPE e altri uffici e poi, quando avanziamo proposte o segnalazioni, veniamo respinti dal primo reparto con risposte a volte poco chiare.
Infine, troviamo sconfortante le segnalazioni che ci arrivano dai colleghi separati che, oltre ad essere in serie difficoltà economiche e indebitati per pagare avvocati, si ritrovano anche con "l'instaurazione di inchieste disciplinari formali".
Un nostro tesserato, ad esempio, ci ha segnalato che in un comando del nord stanno avviando un provvedimento diverso da quello di corpo a corpo di un collega travagliato da contenziosi legali con l'ex compagna e dai debiti. Il suo comandante di Reggimento, comprendendo la situazione familiare fragile, richiede di sospendere il provvedimento, ma i legali del suo Comando Superiore continuano il provvedimento diversamente da quello del Corpo.
Tra uffici legali militari ed autorità giudiziarie, a volte inconsapevolmente, si creano pressioni sul personale che è già provato.
Cosa si vuole, spingerlo verso il suicidio? È giusto correggere "il militare", ma ci vuole anche comprensione umana. Il Sindacato Itamil Esercito continuerà a lottare per questi diritti, sostenendo la necessità di un approccio più umano e giusto nei confronti del personale militare