Stop alla retorica dei governi amici dei Militari " facciamo chiarezza dal 2006 al 2023"
Il Sindacato Itamil Esercito ha deciso di fare chiarezza su tutti i provvedimenti economici effettuati dai vari governi dal 2006 al 2023.
Ogni collega può trarre le proprie conclusioni attraverso elementi di fatto, invece di dover fare affidamento sulle solite frasi retoriche riguardanti l'appartenenza alle Forze Armate. Il Sindacato Itamil Esercito chiarisce che la nostra organizzazione sindacale è apartitica e opera al di sopra delle parti, chiedendo ai partiti di dimostrare con i fatti la propria vicinanza a tutti i servitori dello stato.
Ecco un elenco dei provvedimenti finanziari relativi agli aumenti stipendiali lordi per gli statali militari e poliziotti in Italia, compresi i blocchi salariali e le vacanze contrattuali, dal 2006 al 2023:
1. Governo Prodi II (2006-2008): - Nel 2006 è stato approvato un aumento salariale lordo del 3,8% per il settore pubblico, inclusi militari e poliziotti. - Nel 2007 è stato previsto un aumento salariale lordo del 4,5% per tutti i dipendenti pubblici, incluso il personale militare e di polizia, pari a 133 euro lordi. Nel biennio del governo Prodi, veniva finanziato il Fondo Efficienza Servizi Istituzionali per il Comparto Difesa.
2. Governo Berlusconi IV (2008-2011): - Nel 2008, a seguito della crisi finanziaria globale, è stato bloccato l'aumento stipendiale previsto per il settore pubblico, inclusi militari e poliziotti. - Nel 2009 è stato confermato il blocco degli aumenti stipendiali. - Nel 2010 è stato nuovamente confermato il blocco degli aumenti stipendiali. Per i militari e i poliziotti, il blocco ha causato un danno maggiore rispetto al pubblico impiego poiché si sono bloccati anche le accessorie, classi e scatti e assegni di funzione.
3. Governo Monti (2011-2013):- Durante il governo Monti, è stato mantenuto il blocco degli aumenti stipendiali per il settore pubblico, inclusi militari e poliziotti.- È stato introdotto il nuovo modello di difesa, denominato "Modello Difesa 244", che ha comportato una riduzione delle dimensioni dell'Esercito e delle sue infrastrutture, passando da un modello professionale di 190 mila militari a 92000 causando disagi nella mobilità, nelle condizioni alloggiative del personale, nell'invecchiamento e nel demansionamento professionale, nonché nell'aumento del precariato.
4. Governo Letta (2013-2014):- Durante il governo Letta, è stato confermato il blocco degli aumenti stipendiali per il settore pubblico, inclusi militari e poliziotti.
5. Governo Renzi (2014-2016):- Nel 2014, è stato confermato il blocco degli aumenti stipendiali per il settore pubblico, inclusi militari e poliziotti.- È stato introdotto il bonus sicurezza di 80 euro netti al mese.- Nel 2015, è stato nuovamente confermato il blocco degli aumenti stipendiali.- Sono stati sbloccati classi,scatti e assegni di funzione, per i militari e la polizia.
6. Governo Gentiloni (2016-2018):- Nel 2016, è stato finalmente revocato il blocco degli aumenti stipendiali per il settore pubblico, inclusi militari e poliziotti. Tuttavia, l'effettivo aumento salariale è stato oggetto di negoziati contrattuali successivi.- Nel 2017, è stato previsto un aumento salariale lordo del 3,15% per il settore pubblico, compresi militari e poliziotti, pari a circa 80 euro lordi.- È stato finanziato ed approvato il riordino delle carriere con lo sblocco dei parametri, la creazione della "Qualifica Speciale e del Direttivo" e il concorso straordinario per i marescialli ex 958.
7. Governo Conte I (2018-2019):- Nel 2018, è stato previsto un aumento salariale lordo del 2,2% per il settore pubblico, inclusi militari e poliziotti.- Nel 2019, è stato previsto un ulteriore aumento salariale lordo del 2,2% per il settore pubblico, compresi militari e poliziotti. Durante questo periodo è stata in vigore la "vacanza contrattuale".- Dopo la sentenza 122/2018, sono nati i primi sindacati delle Forze Armate.
8. Governo Conte II (2019-2021): - Durante il governo Conte II, non ci sono stati aumenti stipendiali per il settore pubblico, inclusi militari e poliziotti, ma eravamo in vacanza contrattuale.
9. Governo Draghi (2021-2022): - Nel 2021, non sono stati previsti aumenti stipendiali per il settore pubblico, inclusi militari e poliziotti, a causa della situazione economica derivante dalla pandemia di COVID-19.
10. Governo Draghi (2022): - Nel 2022, è stato approvato un aumento salariale lordo del 2,5% per il settore pubblico, compresi militari e poliziotti, corrispondente a circa 80 euro lordi. - È stata introdotta la misura del cuneo fiscale per i redditi bassi. - È stata approvata la legge sui Sindacati Militari n. 46/2022, con Fratelli d'Italia e Lega che si sono astenuti.
Conclusioni
- Per quanto riguarda il periodo 2022/2023, con l'ingresso del governo Meloni nella finanziaria del dicembre 2022, il governo non ha stanziato fondi sul Fondo Efficienza Servizi Istituzionali (Fesi) per il 2023. Di conseguenza, gli importi per il Fesi saranno inferiori rispetto al 2022. Il contratto è scaduto il 31 dicembre 2021, quindi si andrà in una fase di "vacanza contrattuale" con limitate risorse finanziarie per il 2022 e il 2023. Inoltre secondo alcune voci non ufficiali dal Palazzo sembrerebbe che l'amministrazione sta lavorando su alcuni interventi riguardanti la legge 119/2022, che favorisce la crescita dei dirigenti, limita i concorsi interni per il ruolo dei graduati, agevola i concorsi per ruoli superiori al ruolo dei graduati per i VFP1. Questo potrebbe rappresentare un problema per il ruolo dei graduati (emarginato dai provvedimenti), non esistono opportunità di allargare l'ausiliaria al ruolo Sergenti e Graduati (esclusi). Inoltre, sembra che non siano previste azioni specifiche riguardanti la previdenza e gli incentivi per ringiovanire gli organici. Nel frattempo, il Ministro della Difesa ha disarmato i Sindacati Militari. Restiamo in attesa che l'attuale governo dimostri nei fatti il suo reale attaccamento alle Forze Armate.