Il Sindacato Itamil Esercito comunica che non parteciperà all'incontro con il Ministro della Difesa On. Guido Crosetto. "Il rispetto vale più di ogni altro interesse". Impari ad avere rispetto per le parti sociali. Sindacati Zitti e Buoni? No grazie!

13.11.2023

Siamo delusi da un governo che sembra essere allergico al mondo sindacale, in particolare quello militare.

Sembra infastidito dal confronto e spera nei yes-men.

Il Ministro della Difesa, all'ultimo minuto, autorizza l'incontro con i sindacati militari, ordina un portavoce per sindacato e concede solo due minuti a sigla. Onestamente, ci sentiamo mortificati. Ci ricorda il film di Alberto Sordi "Il Marchese del Grillo".

Attraverso il voto democratico espresso dal Direttivo Nazionale e dall'Esecutivo Nazionale, è stato democraticamente stabilito di non partecipare all'incontro con il Ministro della Difesa On. Guido Crosetto.

Abbiamo "allertato" tutti i nostri comitati regionali e le sezioni per organizzare incontri tematici al fine di spiegare le nostre motivazioni riguardo all'inizio di una serie di legittime azioni sindacali verso l'attuale governo. Insensibile ad oggi, nei confronti delle criticità del personale militare, che legittimamente rappresentiamo.

Questa situazione cesserà solamente quando il governo inizierà a mostrare rispetto per il nostro impegno e ci coinvolgerà attivamente in tutte le questioni di nostro legittimo interesse.

Non daremo tregua al Governo in Italia e in Europa sul rinnovo del contratto e sulle pensioni insufficienti previste per i militari.

Il sindacato Itami Esercito ha preso atto delle dichiarazioni di voto al Senato della settimana scorsa. Incredibilmente, con serafica calma, è stato detto che il Consiglio dei Ministri dedicato al comparto difesa e sicurezza prevede provvedimenti senza costi aggiuntivi. In altre parole, i militari dovranno arrangiarsi con quello che hanno.

Aumentare l'importo dell'ora di straordinario senza aumentare l'importo del capitolo di pertinenza si traduce solo in meno ore pagate a fine anno. Questo ci conferma la giustezza delle nostre battaglie.

Il Sindacato Itamil Esercito annuncia fin d'ora, se qualcuno non lo avesse ancora compreso, che porrà in essere ogni forma legittima di tutela dei diritti di ogni militare di essere rappresentato dai Sindacati Militari come prevede la sentenza 120/2018 e la legge 46/2022. Difenderemo il valore degli stipendi.

Il Governo ad oggi sembra non voler garantire i diritti dei militari e il potere d'acquisto degli stipendi. Sembra che non abbia intenzione di accelerare l'operatività dei sindacati per recuperare l'inflazione che ha eroso gli stipendi dei militari.

È diritto dei militari avere un adeguato aumento degli stipendi del contratto 2022-24 non inferiore alle 270 euro medie. Il Governo ne ha stanziati meno di 160 mensili lordi. Un danno enorme permanente nelle tasche dei militari. Gli aumenti delle bollette, della spesa, dei trasporti, della scuola ecc. sono sotto gli occhi di tutti.

L'abbattimento del costo della vita, dell'inflazione sugli stipendi sono stati più volte promessi in campagna elettorale.

Questo è semplicemente inaccettabile.

Il governo Meloni, che ha recentemente riconosciuto la riserva del 15% dei posti nei concorsi pubblici ai cittadini che svolgono il servizio civile, dovrebbe aumentare questa riserva almeno al 50% per i militari congedati senza demerito.

Altrimenti, a breve, si assisterà a un calo verticale degli arruolamenti.

Finora, questo governo non ha soddisfatto le richieste dei militari e si sono sentite solo chiacchiere.

Non smetteremo mai di denunciare il mortificante modello di difesa del nostro paese, in cui l'esercito, composto da 97.000 soldati che garantiscono la sovranità democratica del paese, è numericamente inferiore alle forze di polizia, che contano oltre 306.000 tra Carabinieri, poliziotti e finanzieri.

Gentile Signor Ministro, noi del Sindacato Itamil Esercito non siano dei "Pupi*, le auguriamo buon lavoro.

Roma 14 novembre 2023