La Funzione Pubblica ha diramato la classifica dei Sindacati. ITAMIL il Primo Sindacato dell'Esercito e del Comparto Difesa con 3.329 Deleghe al 31 Gennaio 2024. “ Siamo basiti dalla bozza del regolamento che disciplina i Sindacati Militari”.
Il Ministero della Funzione Pubblica ha reso noto il numero delle deleghe dei sindacati del Comparto Difesa e Sicurezza, aggiornato al 31 gennaio 2024.
ITAMIL ESERCITO si conferma come il primo sindacato dell'Esercito e del Comparto Difesa, e il quinto a livello Interforze, con un totale di 3.329 deleghe. Solo ITAMIL ESERCITO e SIAMO ESERCITO hanno superato le 3000 deleghe, distaccandosi significativamente dalle altre sigle sindacali dell'Esercito e del Comparto Difesa.
Questi dati, aggiornati al 31 gennaio 2024, riflettono la consistenza associativa delle organizzazioni sindacali del personale dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Commentando la prima posizione, il Segretario Generale del Sindacato ITAMIL ESERCITO, Girolamo Foti, ha dichiarato: "La fiducia dei colleghi premia il nostro coraggio di assumere posizioni forti in difesa del personale per le istanze da noi portate avanti, così come l'autorevolezza riconosciuta nella società civile". Foti ha proseguito con orgoglio: "Abbiamo sottoscritto il 'Protocollo dei Coraggiosi' con il SINDACATO SIAMO ESERCITO.
Consideriamo il Presidente Filippi e il Segretario Generale Lepore dei galantuomini, a differenza di certi personaggi con cui abbiamo difficoltà a collaborare".
Nonostante l'ondata di critiche da parte di alcuni avversari, che sperano di ottenere consensi delegittimando l'operato, le idee e i programmi degli altri, ITAMIL ESERCITO ha trovato in SIAMO ESERCITO il partner ideale.
Entrambi i sindacati sono consapevoli delle difficili condizioni socio-economiche dei colleghi, del pesante carico di lavoro, degli straordinari non adeguatamente compensati, delle condizioni invivibili dei militari impiegati nell'operazione "Strade Sicure", del pendolarismo che genera stress e malcontento nelle famiglie, e della crisi dei matrimoni.
"Onestamente, noi del Sindacato ITAMIL ESERCITO non abbiamo tempo per rincorrere certi personaggi che vivono più di vanità per se stessi che per difendere le necessità dei colleghi", ha continuato Foti. "C'è sempre più necessità di riporre la propria fiducia in garanzie di serietà e concretezza. ITAMIL e SIAMO ESERCITO contano una forza stimata di 6.586 iscritti al 31 gennaio 2024 e oggi, al 24 maggio 2024, siamo complessivamente vicini alle 10.000 deleghe".
L'alta sindacalizzazione registrata verso ITAMIL e SIAMO conferma che i colleghi preferiscono la concretezza e l'umiltà di una classe dirigente che ascolta il personale rispetto al gossip. Invitiamo i colleghi a valutare attentamente le proprie scelte, considerando anche le sigle minoritarie che non hanno raggiunto la percentuale prevista di rappresentatività e che non hanno poteri contrattuali.
Conclude Foti: "Sono rimasto basito dalla bozza di regolamento trasmesso dal Dicastero alla Difesa al Consiglio di Stato senza coinvolgere le sigle sindacali.
Da fonti giornalistiche, siamo venuti a conoscenza di alcuni passaggi contestati dallo stesso Consiglio dello Stato. Sarebbe opportuno che il dicastero fornisse chiarimenti sul regolamento.
Abbiamo segnalato il tutto al nostro Dipartimento Legale, coinvolgendo importanti costituzionalisti per verificare se esistono violazioni in contrasto con la Costituzione (art. 21, art. 39, art. 52) e comportamenti antisindacali. Non contesteremo solo le scarse risorse economiche, ma anche un certo deficit di democrazia, diritto di critica e partecipazione nei riguardi delle parti sociali.
Essere autorevoli non significa essere autoritari, ma soprattutto stare nella ragione.
Ci chiediamo e chiediamo cosa si nasconde dietro l'aria avversa ai Sindacati e soprattutto se bloccare la democrazia sindacale sia precursore di qualcosa di enorme e di contrario alla costituzione???
Noi del Sindacato ITAMIL ESERCITO difenderemo la nostra Costituzione in particolare All'art.54 " tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempiere con disciplina ed onore prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge".
"Noi Siamo Coraggiosi NON ABBIAMO PAURA".
Ai sensi dell' articolo 21 della Costituzione e dell' Art. 19 della dichiarazione Universale dei Diritti umani,contro ogni forma di molestia nei riguardi della libertà di pensiero.