ITAMIL ESERCITO: APPELLO ALLA POLITICA

20.09.2021

Carissimi parlamentari;

Siamo a poche settimane dal voto in molti comuni e regioni d'Italia. Rivolgo a tutti Voi una mia umile riflessione politica aldilà degli schieramenti. "La politica torni a rappresentare le parti sociali, i lavoratori, gli ultimi". Si lascia il campo al qualunquismo per coloro che stanno all'opposizione e l'indifferentismo per coloro che governano. Proprio quel l'indifferentismo avviene in questo momento tra il Dicastero della Difesa "indifferente" alle istanze che abbiamo trasmesso più volte attraverso la posta certificata. Questo modo di far politica si allontana giorno dopo giorno dai bisogni delle persone. Nel frattempo ci siamo fatti prendere dallo sconforto per via del Super Green Pass la ridicola mezza misura anti covid presa dal governo. In arrivo ci potrebbero essere forti rincari del 40% di gas e luce, carburante, a fine mese partiranno le cartelle esattoriali con la solita intimazione di pagamento entro cinque giorni altrimenti provvedono al prelievo forzoso, lungaggini inaudite per il rinnovo del contratto, lunghe attese decennali dei Volontari per passare in servizio permanente, e l'agonia della legge sul sindacato militare ferma in parlamento. Nel frattempo i Comandanti devono gestire i militari con forti carenze organiche in alcuni reparti, soldati demotivati economicamente e professionalmente, invecchiati e con poche risorse economiche per soddisfare i vari impegni operativi. La politica deve comprendere che la rappresentanza sindacale deve essere intesa come la rappresentanza del diritto delle persone di potersi realizzare nel lavoro e di poter partecipare e discutere delle scelte che si fanno e non di subirle come nel caso del Super Green Pass. Questo è l'elemento decisivo ma soprattutto inclusivo del sentirsi parte attiva nella società degna di una Repubblica democratica. Ci aspettavamo un Ministro della Difesa di estrazione di sinistra che metteva al centro la risorsa umana e si confrontava con le parti sociali, invece affronta argomenti di altissimo spessore istituzionale ma non esiste alcun cenno nei suoi interventi sulle condizioni del personale e la funzionalità delle organizzazioni sindacali. Per noi del Sindacato Itamil Esercito non esiste il pretesto del vuoto legislativo, abbiamo dalla nostra parte tantissimi colleghi che ci seguono che ci riconoscono, non ci limiteremo alla sola rivendicazione dei diritti ma intendiamo lavorare per esplorare una nuova frontiera: è quella della partecipazione delle lavoratrici e lavoratori militari alla vita della nostra Forza Armata, ai processi e alle decisioni che vengono prese. Per raggiungere questo traguardo ci vuole un grande sforzo della politica che torni ad ascoltare e dialogare con le parti sociali ed in particolare invitiamo il nostro Ministro della Difesa l'On. Lorenzo Guerini di scendere dal palazzo per incontrare le organizzazioni sindacali riconosciute dal suo dicastero. Ma se continua l'indifferentismo di chi governa e il qualunquismo di coloro che stanno all'opposizione saranno le urne a giudicare il vostro operato a partire da Napoli, Roma, Milano, Torino, le regioni e tanti altri comuni. Ovviamente il nostro Sindacato si prenderà l'onere e l'impegno di informare il popolo militare sui lavori svolti nelle due Commissioni Difesa della Camera e del Senato dei vari gruppi parlamentari e del Governo oltre che denunciare il fenomeno l'indifferentismo del Dicastero della Difesa nei nostri riguardi. Non ci stancheremo mai di "rompere le scatole" cosi come insegnava ai suoi alunni Don Padre Puglisi (il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia a Palermo)quando iniziava le sue lezioni rompendo una scatola di cartone e commentando i titoli di due quotidiani di posizioni opposte: «È proprio questo il lavoro che voglio fare con voi: abituarsi a pensare con la propria testa. Insomma: non aver paura di rompere le scatole». Ed io ancor oggi a 47 anni di età seguo il suo insegnamento che imparai da ragazzino.

Roma 20/09/2021

Con osservanza...

Il Segretario Generale

Girolamo Foti