Sindacato Itamil Esercito: Analisi tecnica del Test sulla qualità della vita a cura del Dott. Gianmatteo Cataldi

31.05.2023

Analisi tecnica dei test sulle qualità della vita

Il Sindacato Itamil Esercito, regolarmente iscritto all'Albo del Ministero della Difesa il 24 gennaio 2023, nel rispetto della Legge 28 aprile 2022, n. 46, recante "Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale della Forze armate delle Forze di Polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo", ha effettuato un sondaggio per quanto riguarda la qualità di vita dei suoi tesserati.

Il concetto di qualità della vita serve a misurare il benessere della popolazione nelle sue svariate dimensioni. Il benessere, infatti, dipende sia da alcune condizioni di vita materiali che dalla percezione individuale della qualità di vita. 

Tra le condizioni materiali rientrano reddito e lavoro e la situazione abitativa. 

Le dimensioni non materiali della qualità di vita, invece, comprendono la salute, la formazione, la qualità dell'ambiente, la sicurezza personale, l'impegno civico e la conciliabilità tra lavoro e vita privata.

Innanzitutto, è da specificare che il 97% ha intenzione di rinnovare la tessera con il Sindacato Itamil Esercito, non sentendosi tutelato dallo strumento obsoleto della Rappresentanza Militare (Cocer, Coir e Cobar).

Il 90% ha espresso il parere positivo di riformare la Giustizia Militare rispetto al 10% che ha espresso parere negativo.

In un precedente confronto tra sindacati sul rinnovo del contratto per le Forze Armate, si era discusso non solo di retribuzioni e aumenti o di indennità, ma anche di una maggiore tutela da parte degli istituti normativi per i rischi professionali sul luogo di lavoro per il personale militare e di polizze sanitarie in favore del personale. 

La richiesta era quella di avere una maggiore tutela giuridica, ma anche sanitaria: in particolare, una polizza assicurativa sanitaria gratuita che considerasse la particolare e specifica condizione che i militari dell'Esercito italiano devono affrontare sul lavoro a livello quotidiano. 

La polizza assicurativa sanitaria gratuita per il personale militare è stata finalizzata in via sperimentale per un anno. 

Le prestazioni sanitarie incluse nella polizza sono diverse, con modalità e limiti regolati dall'operatore economico. La polizza prevede tre piani possibili: uno per il dipendente gratuito; uno per i familiari e un terzo per il personale in quiescenza, entrambi a carico dell'interessato. Nonostante tutti gli sforzi e l'impegno, il 48% non è soddisfatto della polizza assicurativa salute rispetto il 40% dei tesserati. Il rimanente 12% non si è nemmeno registrato.

Per quanto riguarda la qualità del servizio e dei pasti in mensa, c'è il 35% che quest'ultimi son buoni, il 33% li ritengono sufficienti, il 18% mediocri, l'8% ottimi ed infine il 6% pessimi.

Non bisogna dimenticare anche l'importanza dell'igiene in mensa, dove il 49% ha espresso che è buona, il 29% che è sufficiente, il 10% che è ottima, il 10% che è mediocre e solamente il 2% dice che quest'ultima è scandalosa.

Il 36% ritiene che le condizioni igieniche del loro Ente e/o Reparto, con particolare riferimento ai locali dedicati al personale femminile o fruitore di alloggi è sufficiente e solamente il 3% ha espresso che sono ottime; il 32% ha detto che sono buone, il 23% che sono mediocri e il 6% che sono indecenti.

Il 54% non ritiene che nella loro caserma, ente o reparto, ci sia disparità di trattamento tra le categorie nella distribuzione delle ore di straordinario a pagamento e il 69% non ritiene che nella loro caserma ci sia differenza di trattamento tra le categorie per quanto riguarda il trattamento di missione nel territorio nazionale.

Per quanto riguarda l'opperatività il 62% dei tesserati al Sindacato Italmil Esercito ha espresso che è importante continuare a parlare della loro valorizzazione economica mentre solamente il 2% ha espresso che è importante parlare delle vittime del dovere e del terrorismo. Ovviamente ci sono ulteriori temi come l'intervento delle pensioni (al 58%), la valorizzazione professionale (al 34%), i trasferimenti (al 26%) o la genitorialità (al 19%). Per non parlare di temi più sanitari o psicologici come la tutela della salute e cause di servizio (al 21%), la sicurezza nei posti di lavoro (al 4%) e il rientro post traumatico dalle missioni (anche esso al 4%). Quest'ultimi non sono assolutamente da sottovalutare, visto gli ultimi gravi avvenimenti avvenuti e dal mio punto di vista, come parlato nel mio precedente articolo, è molto importante parlare e far comprendere a tutti l'importanza dello psicologo nel mondo militare.

Roma 31/5/23 


Dott. Gianmatteo Cataldi