SINDACATO ITAMIL ESERCITO: Mancata valorizzazione dei militari, il segretario Foti: "A questo punto, meglio tornare alla leva".

21.04.2021

SINDACATO ITAMIL ESERCITO: Mancata valorizzazione dei militari, il segretario Foti: "A questo punto, meglio tornare alla leva".

ROMA. Scatta la denuncia del Segretario Generale del Sindacato Militare "ITAMIL -Esercito", Girolamo Foti. Il segretario, ancora una volta, denuncia attraverso una "lettera aperta" la situazione di disagio e malcontento che vivono i militari, i quali - stando a quanto afferma - non verrebbero valorizzati professionalmente e ridicolizzati persino sul web. Di fronte a ciò, si pubblica di seguito la "denuncia" di Foti.

LA LETTERA. Ci risiamo. Abbiamo subito il nuovo modello difesa 244, che di fatto ha ridimensionato il nostro esercito da un modello professionale di 190 mila soldati a 100 mila soldati attuali. Da un lato abbiamo l'invecchiamento del personale militare, dall'altra parte crescono gli impegni ma si riducono le aspettative professionali dei militari. Spesso, diversi colleghi mi chiamano esponendo i loro disagi, poiché impiegati in operazioni che svolgono il proprio servizio in edifici fatiscenti. Dinanzi a ciò, mi sono posto alcuni interrogativi del tipo: come vengono spesi i soldi per il mantenimento delle infrastrutture? Sono scarsi i fondi destinati alle infrastrutture? Oppure c'è una sottile leggerezza di coloro che hanno la responsabilità nel gestirli? Certamente, a questi interrogativi non sono in grado di dare delle risposte, ma resta di fatto il malcontento del personale che rappresentiamo come organizzazione sindacale. Come se non bastasse tutto questo, da qualche giorno, circola un video sui social con la voce di una signora che ironicamente si prende gioco di alcuni militari che spazzavano su marciapiedi pubblici davanti la propria caserma. Siamo proprio alla frutta! Al di là dell'ironia, mi sono chiesto: perché mai impiegare dei militari all'esterno delle caserme se ogni caserma paga l'IMU ai vari comuni d'Italia? Il Comandante di quella caserma avrà sollecitato il comune a svolgere le adeguate pulizie sui marciapiedi davanti alla caserma? Oppure si preferisce alzare la voce con i deboli ed essere deboli con i forti? L'unica amara verità che conosco è quella che i Volontari e i Graduati dell'Esercito non vengono appagati professionalmente rispetto a quello che essi svolgono sul territorio, mettendo a rischio la propria salute. Basti pensare al recente riordino dei ruoli con l'introduzione della Qualifica Speciale. Tale provvedimento avrebbe dovuto concedere mansioni e incarichi di maggiore responsabilità, ma anche in questo caso, ancora oggi, nulla è cambiato. Anche per gli apicali del ruolo Graduati, non si tiene conto della propria storia, della propria anzianità conseguita sul campo di battaglia, ma nemmeno in merito alle onorificenze; subiscono una grave disparità di trattamento con le altre categorie in materia di "Medaglia mauriziana e Croce d'anzianità". A questo punto, la domanda nasce spontanea: "È un problema di tipo culturale che resiste all'interno dei palazzi oppure è il nuovo modello 244?". Se non c'è nessuna volontà per sostenere la crescita professionale per i Volontari e Graduati e se continua a resistere la cultura della naja, non ci lamentiamo del fatto che i giovani non si vogliono più arruolare nell'Esercito italiano. A questo punto non ci resta che chiedere a gran voce al parlamento italiano di porre in essere ogni iniziativa per il ritorno alla leva, così i Graduati e i Volontari toglieranno il disturbo per sempre.