TRASFERIMENTI, QUALITÀ DELLA VITA, VESTIZIONE, DEMOTIVAZIONE,MANCATA VALORIZZAZIONE PROFESSIONALE ED ECONOMICA LA DENUNCIA DEL SINDACATO ITAMIL ESERCITO: CRESCE IL MALESSERE DEI MILITARI, STIAMO TOCCANDO IL FONDO.

21.06.2023

Il sindacato Itamil Esercito desidera esprimere le proprie preoccupazioni riguardo alla situazione generale dei militari. Siamo particolarmente preoccupati per la mancanza di azioni concrete da parte del governo Meloni verso i militari dell'Esercito. Il Fesi non ha ricevuto alcun finanziamento. Inoltre, il contratto è ancora da rinnovare.L'amministrazione dello Stato Maggiore dell'Esercito sembra non ascoltare i sindacati e il malessere all'interno delle caserme sta crescendo. Chiediamo al nostro Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto, di intervenire personalmente. Al di là delle competenze, non riusciamo a comprendere la gestione degli avvicendamenti e la sua logica. Riceviamo segnalazioni da ogni parte d'Italia e di tutte le categorie: dal collega monoreddito con moglie e figli e un mutuo alle spalle,obbligato ad trasferimento d'autorità a 300 chilometri dalla casa perché ha perso l'incarico per la sola colpa di essersi fatto male in servizio con tanto di causa di servizio; ai colleghi che, secondo alcune segnalazioni, sembrerebbe che si trasferiscono da una caserma all'altra nella stessa sede, mentre altri colleghi fanno la muffa al nord ad attendere il loro turno. Inoltre, i requisiti per spostarsi sembrano diventati un concorso. Eppure,abbiamo segnalato più volte diversi problemi di alto spessore umano ed altri problemi al primo Reparto di SME, ma non riceviamo risposte. Addirittura, coloro che hanno la disgrazia di usufruire della legge 104 vengono penalizzati. Così anche chi si ammala oppure gli viene riscontrata una patologia si avvia verso la rottamazione (ad eccezione ovviamente delle altre gerarchie) è solo la punta dell'iceberg. Le istanze per la revisione di alcune leggi in ma le istanze per la revisione di alcune leggi in materia di legge 104, 267 e 42 bis, un tempo acclamate dagli esponenti dell'attuale governo quando erano all'opposizione, sono rimaste attaccate al palo." C'è insoddisfazione generale, diseguaglianze di trattamento ma i nostri tentativi di cercare un dialogo sono complessi. Dal nostro punto di vista personale noi del Sindacato Itamil Esercito abbiamo l'impressione che non c'è la giusta mentalità in certi apparati dello stato maggiore che faticano ad accettare il cambiamento. Ad esempio, in un comando del nord Italia, il Comandante vieta l'ingresso dei figli minorenni dei militari all'interno della caserma costringendoli ad aspettare i propri genitori fuori dalla caserma in mezzo alla strada. Chissà se la stessa regola vale per qualche alta gerarchia? Certi comandanti sembrerebbe che scambiano il loro compito istituzionale in poteri conferiti a trasformarsi padroni della caserma" se si sentono lesi nell'onore magari trasmettono subito la propria segnalazione in Procura. Il personale si lamenta anche della vestizione e dei turni massacranti ovviamente con il dubbio se vengono pagati allo stesso modo di coloro che fanno gli straordinari nei palazzi romani. I nostri tesserati della caserma Babini ad esempio si lamentano che sono isolati dal mondo chiedono il riconoscimento della disagiata perché mancano i servizi più elementari, sono preoccupati del fattore di rischio che potrebbero causare alcune problematiche per la salute dei militari all'interno della Caserma come la possibile esposizione ai gas radon e la vicinanza ad un centro di smaltimento rifiuti, a Pisa altri protagonisti stessa musica ovvero i colleghi segnalano la questione della base americana "Camp Derby" che dal 2020 è stata inserita tra le sedi disagiate a differenza del comprensorio militari Dario Vitali che si trova nella stessa zona delineato da un cancello esclusa dalla disagiata, creando disparità di trattamento. Altre lamentele arrivano in materia di: alloggi, valorizzazione professionale come la rivisitazione della 2938 che non tiene conto di quanto previsto dal riordino delle carriere del 2017, e di tanto altro, il malessere continuerà ad aumentare e non potremo che denunciare pubblicamente queste criticità". "E tante altre cose. Noi, del Sindacato Itamil Esercito con chi ne dobbiamo parlare?" Con i marziani? In tutto questo, se il Ministro non interviene, sarà responsabilità dell'attuale governo, indifferente alla condizione di malessere crescente del personale all'interno delle caserme. Nel frattempo, nei Carabinieri, la valorizzazione professionale, il fesi,l'avvicendamento e il ricongiungimento familiare non creano malessere. Due mondi il comparto difesa e sicurezza totalmente opposti. La licenza straordinaria per i dirigenti sindacali non ci emoziona, a noi interessa risolvere i problemi del personale, non ci interessano le mancette. "Chiederemo a tutti i nostri referenti in Parlamento di avviare un'indagine conoscitiva sulle generali condizioni dei militari dell'Esercito. È necessario fare luce sulla situazione e trovare soluzioni condivise per garantire il benessere e la dignità dei nostri militari."Chiediamo pertanto al Ministro della Difesa On Guido Crosetto di prestare maggiore attenzione alle necessità dei militari e di adottare misure concrete per migliorare la nostra situazione.Siamo disponibili a collaborare con il Ministro per trovare soluzioni adeguate alle esigenze dei militari prima di quelle dei dirigenti sindacali.Cl


Roma 21 giugno 2023

Distinti saluti,

Il Sindacato Itamil Esercito"