DIVERSAMENTE SERVITORI DELLO STATO?

16.03.2024

Il Sindacato Itamil Esercito chiede un incontro urgente con il DIPE per affrontare le problematiche relative sul benessere del personale avendo rilevato serie preoccupazioni in merito alle recenti direttive del DIPE che hanno provocato malcontento generalizzato tra i ranghi dei militari - Ufficiali, Sottufficiali e Graduati.

Si osserva una preoccupante disparità di trattamento in termini di diritto alla salute e di supporto alle esigenze familiari gravi, in confronto ai colleghi della Polizia e dell'Arma dei Carabinieri.

Il principio dell'equiordinamento che fine ha fatto?

Le direttive attuali sembrerebbero penalizzare l'anzianità di servizio, i militari che godono dei benefici delle protezioni stabilite dal diritto nazionale, come la Legge n. 104/1992, e dalle normative dell'art. 42-bis del D.Lgs. 151/2001 e del D.Lgs. 267/2000.

Ci chiediamo: perché i militari dell'Esercito dovrebbero ricevere un trattamento diverso rispetto ai colleghi di altri Corpi, quando il principio di equità, sancito dall'articolo 3 della Costituzione Italiana, dovrebbe essere la norma?

Riteniamo inaccettabile che chi serve la nazione con dedizione sia confrontato con politiche di personale che trascurano i loro diritti fondamentali.

Pertanto, a questo punto il Sindacato Itamil Esercito richiede misure immediate e concrete per facilitare l'accesso a soluzioni abitative adeguate e case demaniali.

Le attuali normative sui trasferimenti e la gestione del personale impongono un'onere ingiusto a chi vive in particolare in aree disagiate ad alto costo della vita, costringendo i militari ad affrontare debiti, disservizi, mancanza di alloggi demaniali, assenza di navette, mancanza di agevolazioni e convenzioni per il trasporto pubblico, compensi straordinari inadeguati e condizioni di vita che non sono degne di questo nome, costringendoli al pendolarismo.

Incitiamo il vertice militare a iniziare un dialogo aperto e costruttivo con il DIPE e le parti sociali per garantire che il benessere dei militari e delle loro famiglie diventi una priorità nell'agenda militare, non si possono pretendere solo sacrifici.

Ci impegniamo a un'analisi meticolosa della circolare per individuare eventuali incongruenze con la Costituzione e le leggi italiane, e siamo pronti a intraprendere azioni legali per difendere i diritti dei militari.

Il Sindacato Itamil Esercito attende una risposta celere e proattiva dal DIPE e da tutte le istituzioni interessate.

Confidiamo nella possibilità di collaborare per creare un ambiente lavorativo che valorizzi il servizio dei militari, offrendo loro il sostegno indispensabile per assolvere al proprio ruolo con l'onore e la dignità che spetta loro.

Il Sindacato Itamil Esercito è pronto a svolgere un ruolo attivo in questo processo di cambiamento e resta a completa disposizione per qualsiasi forma di confronto costruttivo.

Affinché i diritti fondamentali e la dignità dei militari siano sempre salvaguardati, ci appelliamo al senso di responsabilità e alla volontà di miglioramento delle condizioni di vita di chi quotidianamente si impegna per la sicurezza del nostro Paese.

Il presente comunicato ha ricevuto l'approvazione unanime di tutti i Comitati Regionali e le Sezioni, con il sostegno di tutti i votanti di ogni ordine e grado.

Per la dignità dei militari e il rispetto dei loro diritti fondamentali,

Il Sindacato Itamil Esercito


Approvato dal Direttivo Nazionale, Esecutivo Nazionale; I Comitati Regionali: Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte (Valle d'Aosta, Liguria), Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli.


Palermo 16/3/24

Il Segretario Generale

Girolamo Foti